FAQ
Qui trovi le domande e le risposte più frequenti sul riscaldamento con il pellet!
Vuoi farti un’idea rapida sul riscaldamento con il pellet o ti servono argomentazioni fondate per una trattativa di vendita? Nelle nostre FAQ troverai sicuramente la risposta che ti occorre
Domande e risposte sull’argomento pellet:
In tre parole: per ragioni ecologiche, economiche e ideali. I pellet di legno bruciano a CO2 neutro, ovvero durante la combustione immettono tanta CO2 quanta ne aveva assorbita l’albero dall’aria ritrasformandola in ossigeno.
Il riscaldamento con i pellet di legno è vantaggioso nel tempo. Dato che il prezzo è slegato dalla quotazione del petrolio ed è determinato dalle leggi del mercato basate su domanda e offerta, è pianificabile e, da anni, sempre più conveniente del gasolio.
Il legno è una materia prima locale e l’industria del pellet di legno è diffusa sull’intero territorio nazionale. Il consumatore ne beneficia quindi in vari modi: supporta l’economia locale e promuove l’occupazione. Diversamente dal petrolio, che viene fornito sempre più da aree di crisi come il Medio Oriente, o dal gas, per la cui fornitura il consumatore dipende ugualmente da decisioni politiche all’estero, i possessori di caldaie a pellet si scaldano con un combustibile sicuro.
Il vero punto di forza di una caldaia a pellet è che, con tutti questi vantaggi, offre pressoché lo stesso comfort di una caldaia a gasolio o a gas ed è anche versatile, perché può essere utilizzata sia in abitazioni unifamiliari che in ambito commerciale e industriale. Una caldaia a pellet è sempre la soluzione adatta.
I pellet di legno sono piccoli cilindri pressati di legno residuo secco allo stato naturale (segatura e trucioli) prodotti dalle segherie.
Hanno un diametro di 6 mm e una lunghezza compresa tra 10 e 25 mm. Vengono pressati ad alta pressione (senza leganti chimici) e presentano sia un contenuto di umidità estremamente basso, sia un elevato potere calorifico ed energetico. I pellet di legno sono venduti a chili. 1 m³ di pellet pesa 650 kg.
Facendo un confronto:
2 kg di pellet >> circa 1 litro di gasolio
1 m³ pellet >> circa 320 litri di gasolio
Il nome
No.
Per produrre i pellet si utilizzano esclusivamente gli scarti della lavorazione del legno. Nelle segherie, ad esempio, per ogni albero lavorato rimane inutilizzato fino al 35% di residui sotto forma di trucioli e segatura. Questa frazione può essere utilizzata per produrre il pellet. Inoltre il legno è una materia prima rinnovabile e, con circa 3,6 miliardi di metri cubi, la Germania dispone della maggiore scorta di legno d’Europa. Ogni anno crescono altri 120 milioni di metri cubi di legno. Solo il 70% circa del legno che ricresce ogni anno viene sfruttato economicamente e meno del 5% sotto forma di pellet. Inoltre una silvicoltura sostenibile regolamentata dalla legge esclude un eccessivo sfruttamento dei boschi.
Grazie a strutture produttive e commerciali ampiamente diffuse sul territorio, i pellet sono disponibili in tutto il paese.
Con una produzione di 2,1 milioni di tonnellate nel 2014, la Germania è il paese con la produzione più elevata al mondo dopo gli Stati Uniti. I produttori nazionali di pellet producono più materiale di quanto sia effettivamente consumato nel paese. Attualmente le eccedenze vengono esportate. Di pari passo con il numero di stabilimenti produttivi, si è sviluppata una rete di distributori che ha nel frattempo superato le 300 unità.
Al contrario, l’approvvigionamento di petrolio e gas è tutt’altro che sostenibile, in quanto i combustibili fossili si stanno esaurendo più rapidamente del previsto.
I produttori di pellet investono nel futuro.
La capacità produttiva dei produttori tedeschi cresce costantemente e questi si stanno attrezzando per l’aumento della richiesta con nuovi investimenti. Attualmente, circa il 30%della produzione viene esportato all’estero.
Come tutti i mercati legati alle fonti energetiche, anche il prezzo del pellet è soggetto a oscillazioni. Tuttavia, grazie alla molteplicità dell’offerta, il mercato del pellet è trasparente e si distingue per essere “vicino al consumatore”. Il prezzo del pellet è rimasto stabile da una buona decina d’anni, diversamente da quello dei combustibili fossili come il petrolio o il gas. Negli ultimi otto anni, il prezzo del petrolio è raddoppiato mentre quello del pellet, nello stesso periodo, è cresciuto di meno del 20% .
In generale, si raccomanda di riempire il magazzino del pellet in estate, perché il prezzo in inverno è solitamente più elevato che nei mesi estivi.
Il prezzo del pellet è slegato da quello del petrolio ed è determinato dalla domanda e dall’offerta.
Negli ultimi anni il prezzo del pellet ha evidenziato un andamento stabile. L’indipendenza dalle speculazioni di borsa o dalle crisi internazionali così normali, ad esempio, nella commercializzazione dei combustibili fossili, costituisce un’ulteriore sicurezza per la stabilità del prezzo dei pellet di legno.
Il riscaldamento a CO2 neutro è premiato dallo stato sotto forma di incentivi statali per chi passa a una caldaia a pellet. Il pellet è dunque un combustibile economico, che consente di ammortizzare l’acquisto di una nuova caldaia a pellet moderna in pochi anni.
Il fabbisogno energetico per produrre il pellet è solo il 2,7% circa del suo potere calorifico.
Invece il fabbisogno energetico per il gasolio da riscaldamento è circa il 12% e, per il GPL, circa il 14,5%.
Per garantire un funzionamento efficiente ed ecologico degli impianti a pellet, da gennaio 2010 esiste il marchio di qualità ENplus per il pellet.
I pellet secchi cedono molta più energia di quelli con un’elevato contenuto di umidità. Inoltre i pellet normati consentono di tarare precisamente la combustione in modo da sfruttarne fino al 95 percento del contenuto di energia. Utilizzando pellet di alta qualità, inoltre, si spende meno per la pulizia. I rigorosi valori limite contenuti nella nuova normativa assicurano una qualità ottimale del pellet in tutta Europa. A tale riguardo, viene monitorata l’intera catena di distribuzione: dalla produzione alla consegna presso il cliente finale, garantendo così una tutela elevata del consumatore. Nella norma sono definiti, oltre al potere calorifico, anche il contenuto di umidità, la frazione di ceneri, la lunghezza e il diametro e altri criteri. Nell’acquistare il pellet verifica quindi che sia provvisto dei marchi di qualità ENplus e DINplus, perché i rispettivi criteri qualitativi sono vincolanti per i produttori certificati! Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.enplus-pellets.de
Il potere calorifico normato del pellet è di 4,9 kWh/kg.
Il potere calorifico di un litro di gasolio ultraleggero è pari a 10 kWh/l e quello di 1 m³ di gas naturale è ugualmente di 10 kWh.
Vale qui di la regola: 2 kg di pellet ~ 1 litro di gasolio ultraleggero ~ 1 m³ di gas naturale.
Vi sono essenzialmente due possibilità: un serbatoio in tessuto di poliestere di alta qualità oppure un magazzino pellet.
Il serbatoio in tessuto è facile e veloce da montare, costa poco ed è ermetico alla polvere. Il tessuto è però anche permeabile all'aria e il serbatoio è dunque la soluzione di magazzinaggio ideale per il pellet. È protetto dal sole e dalla pioggia e può quindi essere posizionato perfino all'esterno dell'edificio. A parità di spazio, i serbatoi in tessuto innovativi hanno anche il 60% di capacità in più. Il pellet viene consegnato con un’autocisterna, che lo introduce nel magazzino o nel serbatoio mediante aria compressa. Diversamente dal gasolio, i pellet non provocano cattivi odori e vengono immagazzinati in modo pratico e pulito.
Se il luogo di magazzinaggio è asciutto, i pellet possono essere conservati senza limiti di tempo.
Non sono solo i pellet a dover essere di qualità, lo stesso vale per il modo in cui è realizzato il magazzino pellet.
Le pareti, il pavimento e il soffitto del magazzino devono essere perfettamente asciutti poiché, in caso contrario, i pellet di legno possono gonfiarsi e deteriorarsi. Pellet umidi possono provocare malfunzionamenti nel trasporto dal magazzino alla caldaia a pellet e anche durante la combustione.
Se si dispone di un proprio magazzino pellet, deve avere un fondo inclinato liscio con una pendenza di almeno 45 gradi. Se il fondo inclinato non è previsto, la pendenza è troppo bassa o la superficie troppo ruvida, si forma un cuneo con i pellet.
I pellet sovrastanti scivolano sopra quelli rimasti che fungono da filtro.
Non esiste combustione che non produca emissioni.
La combustione delle caldaie a pellet è però a CO2 neutro, in quanto viene rilasciata nell’aria una quantità di biossido di carbonio pari a quella assorbita dall’albero durante la crescita e che verrebbe liberata se marcisse naturalmente. Le emissioni di CO2 sono quindi molto basse. Inoltre i valori delle polveri sottili delle caldaie a pellet sono già inferiori alle soglie previste dalla Legge tedesca sul controllo delle emissioni (BlmSchV) per il 2020. Il controllo della combustione, l'alimentazione automatica del combustibile e la regolazione dell’aria, unitamente al combustibile normato secco di legno vergine senza additivi, fanno sì che le caldaie a pellet possano rispettare questi criteri rigorosi già oggi senza bisogno di filtri.
L’investimento in un nuovo sistema di riscaldamento rende per 15 - 20 anni. Il consumatore desidera un sistema di riscaldamento rivolto al futuro con un costo calcolabile del combustibile.
Con una gamma più ampia di prodotti, puoi offrire ai tuoi clienti più scelta e quindi una maggiore attrattiva. In un momento successivo, ad esempio specializzandoti in caldaie a pellet, potrai perfino raggiungere un’unicità rispetto ai concorrenti nella tua zona. Come specialista in combustibili rinnovabili, potrai ampliare la tua clientela.
Le caldaie a pellet sono flessibili nell’uso e adatte a tutti i tipi di impianti di riscaldamento, sia a radiatori, che a parete o a pavimento, per abitazioni unifamiliari o edifici commerciali. Per gli edifici senza cantine o se lo spazio disponibile è utilizzato come prezioso spazio abitativo o di magazzinaggio, ÖkoFEN propone la centrale termica da installareall’esterno.
Le soluzioni di ÖkoFEN composte da caldaia a pellet, collettore solare e puffer adatto semplificano la progettazione alle aziende specializzate, riducono il tempo di montaggio grazie ai componenti preinstallati e garantiscono ai loro clienti un sistema unitario funzionante. La rete di assistenza clienti capillare di ÖkoFEN garantisce tragitti brevi e un servizio rapido.
Domande e risposte sul tema delle pompe di calore:
Una pompa di calore funziona allo stesso modo sia in estate che in inverno. Converte parte dell'aria esterna in diverse parti di energia. Nel circuito c'è un refrigerante. Nel circuito di refrigerazione, il ventilatore aspira l'aria esterna. Il refrigerante evapora a causa del calore dell'aria ambiente e diventa gassoso; il refrigerante gassoso passa al compressore, dove viene compresso. Il compressore comprime il vapore, aumentando la pressione e la temperatura del refrigerante. Il condensatore liquefa nuovamente il vapore e trasferisce il calore al sistema di riscaldamento. Il ciclo ricomincia quindi da capo.
La pompa di calore a sorgente d'aria è la più adatta per la ristrutturazione del riscaldamento. È sufficiente trovare una posizione esterna adatta per la pompa di calore. La pompa di calore viene integrata nell'impianto di riscaldamento esistente tramite un tubo di teleriscaldamento proveniente dall'esterno. Questo rende l'esborso molto contenuto. Alcune pompe di calore, come la ÖkoFEN GreenFOX, raggiungono anche temperature di mandata fino a 60 °C e sono quindi ideali per ristrutturazioni e risanamenti.
Sì, una pompa di calore efficiente con un refrigerante rispettoso del clima è rispettosa del clima. La pdc GreenFOX di ÖkoFEN è riempito con il refrigerante R290 (propano), considerato un refrigerante naturale.
Il coefficiente di prestazione annuale (COP) indica il rapporto tra la potenza termica annuale e l'energia elettrica annuale consumata dalla pompa di calore. È un indicatore dell'efficienza dell'intero sistema in relazione all'edificio.
In breve: un COP di 4, ad esempio, significa che la pompa di calore genera 4 kWh di calore da 1 kWh di elettricità. Conclusione: più alto è il valore, meglio è.
Per quanto riguarda il rumore, occorre fare una distinzione tra i singoli tipi di pompa di calore. A differenza di una pompa di calore ad aria, i pozzi profondi o le pompe di calore con collettori di superficie non emettono alcun rumore.
Tuttavia, esistono già alcune pompe di calore particolarmente silenziose: La pompa di calore ad aria GreenFOX, ad esempio, con un livello massimo di potenza sonora di 54 dB(A), è considerata una delle più silenziose sul mercato.
Sì, una pompa di calore a sorgente d'aria può essere utilizzata anche come sistema di raffreddamento in estate. In linea di principio, il ciclo è invertito e la pompa di calore genera raffreddamento anziché calore. Con la pompa di calore a sorgente d'aria ÖkoFEN GreenFOX, è possibile raffreddare fino a 20 °C (sopra il punto di rugiada) in estate.
Il consumo di elettricità di una pompa di calore dipende principalmente dal tipo di pompa di calore. Anche una serie di altri fattori, come il numero di persone che vivono in casa, le condizioni climatiche e lo stato dell'edificio, influenzano i costi dell'elettricità.
Per una pompa di calore ad aria, come la ÖkoFEN GreenFOX, si ipotizza un consumo medio di gasolio di 2.000 litri, convertito in kWh, pari a circa 6.500.
La combinazione di pompa di calore e impianto fotovoltaico ha perfettamente senso nel periodo di transizione. In inverno, quando la pompa di calore è più attiva, le ore di sole sono poche. L'energia solare può essere utilizzata per riscaldare l'acqua sia con una barra elettrica (elettricità) che con un sistema solare (acqua calda).
Gli installatori sono responsabili dell'installazione di un sistema di riscaldamento. ÖkoFEN ha numerosi installatori partner TOP in tutta l'Austria.
Il nostro servizio esterno sarà lieto di aiutarvi a scegliere l'installatore giusto: contattateci ora.
La pompa di calore deve essere sottoposta a manutenzione annuale da parte di specialisti autorizzati. Si tratta di un'azienda specializzata in riscaldamento o di un centro di assistenza clienti. ÖkoFEN dispone di tecnici del servizio clienti in tutta l'Austria che possono eseguire la manutenzione e il controllo della vostra pompa di calore.
Le seguenti attività sono incluse nella manutenzione annuale da parte del partner contrattuale:
- Ispezione visiva per verificare la presenza di danni o usura sull'unità esterna (evaporatore, ventilatore, alloggiamento)
- Pulizia dell'evaporatore
- Pulizia del separatore di sporcizia e fanghi
- Controllo della pressione dell'impianto sul lato riscaldamento
- Ispezione visiva del refrigerante nel vetro spia
- Controllo della vaschetta di raccolta della condensa per verificare che scarichi liberamente
- Esecuzione di una prova di funzionamento o test di funzionamento
In caso di guasti o difetti, è necessario rivolgersi immediatamente a un'azienda specializzata autorizzata per risolvere i problemi. Non tentate di effettuare le riparazioni da soli, potreste mettere in pericolo voi stessi e gli altri!
Se avete bisogno di riparare una pompa di calore ÖkoFEN, contattate il nostro servizio clienti: Trova un partner del servizio clienti
Le pompe di calore sono generalmente sistemi di riscaldamento molto efficienti. Esse “sfruttano” l'elettricità per un fattore di 2,5-4. Ciò significa che da 10 kWh di elettricità si possono generare circa 25-40 kWh di calore.
L'efficienza è valutata dal fattore di rendimento stagionale. Questo fattore descrive l'efficienza della quantità di calore prodotto e il consumo di elettricità necessario per ottenerlo. Il fattore di rendimento stagionale si basa sui valori effettivi misurati e può essere determinato a partire dal primo anno di funzionamento.
Le seguenti misure possono aumentare l'efficienza della pompa di calore:
- Sistemi di riscaldamento su larga scala (riscaldamento a parete, riscaldamento a pavimento)
- Isolamento dell'edificio
- Combinazione con un impianto fotovoltaico
- Se possibile, pianificare tubi di calore corti
I fattori più importanti per questa domanda sono il fabbisogno energetico di riscaldamento dell'abitazione e la temperatura di mandata dell'impianto di riscaldamento. Ci sono tipi di edifici per i quali l'uso di una pompa di calore a sorgente d'aria non ha senso. Si tratta, ad esempio, di edifici con scarso isolamento. È meglio chiarire in anticipo con un installatore di pompe di calore qualificato o un consulente energetico se l'uso di una pompa di calore è possibile o quali misure di ristrutturazione sono necessarie sull'edificio o sul sistema di uscita del calore (radiatori?).
Il consulente in materia di pompe di calore fornisce anche una prima valutazione online e in pochi passaggi per stabilire se una pompa di calore è adatta o meno alla vostra casa.
Esistono vari sistemi di pompe di calore che hanno requisiti diversi per il luogo di installazione:
- Pompe di calore split: sono costituite da un'unità esterna e una interna. Come suggerisce il nome, una parte è installata all'esterno e una all'interno.
- Pompe di calore monoblocco: in questo caso è presente un solo apparecchio.
La pompa di calore a sorgente d'aria GreenFOX, ad esempio, è un'unità monoblocco progettata per l'installazione all'esterno. Esistono inoltre determinate distanze minime da edifici, finestre, porte, marciapiedi, ecc. Con la GreenFOX, l'area protetta è di 1 metro intorno alla pompa di calore, ad eccezione della distanza dalla parete, che può essere inferiore, ma almeno di 50 cm.
Sì. A seconda del modello e della regolazione, è possibile raffreddare anche con la pompa di calore. La funzione di raffreddamento è spesso un elemento di costo aggiuntivo che può essere ordinato a seconda delle esigenze. Con la nostra pompa di calore aria-acqua GreenFOX, la funzione di raffreddamento è parte integrante del sistema di controllo e dell'impianto idraulico, senza costi aggiuntivi!
È necessario chiarire in anticipo se le superfici di riscaldamento esistenti (radiatori?) sono adatte anche per il raffreddamento.
Il consumo di elettricità è influenzato da vari aspetti. Questi includono, ad esempio, il tipo di edificio (isolamento, spazio abitativo), la temperatura di mandata, il numero di persone, ecc.
Per una dichiarazione relativamente accurata, è necessario utilizzare l'SPF. L'SPF (fattore di prestazione annuale) è derivato da valori reali. In questo caso si valuta il rapporto tra l'elettricità fornita e l'energia generata all'anno. L'SPF può essere determinato solo dopo un anno di funzionamento e può fluttuare annualmente (anche in base a diversi fattori: clima, requisiti di riscaldamento e raffreddamento, ...).
Esempio: un edificio esistente di circa 30 anni, di buona costruzione, con 150 m2 di superficie abitabile riscaldata, richiede circa 20.000 kWh di energia all'anno. In base alla nostra esperienza, ipotizziamo un consumo annuo di elettricità di circa 6.500 kWh.
Per questo esempio si ottiene un SPF pari a 3: due terzi del fabbisogno energetico sono generati dal calore ambientale e un terzo dall'elettricità.
Sì, una combinazione di impianto fotovoltaico e pompa di calore può contribuire a ridurre i costi dell'elettricità. Tuttavia, bisogna tenere presente che gran parte dell'elettricità per la pompa di calore ad aria è richiesta in inverno. In particolare nei mesi invernali, un impianto FV fornisce meno elettricità rispetto all'estate, poiché le giornate di sole sono più rare.
Con un impianto fotovoltaico progettato in modo ottimale, è possibile risparmiare il 10-15% sui costi dell'elettricità. Il risparmio è molto elevato nelle belle giornate durante il “periodo di transizione”.
In linea di massima, non è necessario un grande sforzo per installare una pompa di calore a sorgente d'aria. Esistono diverse opzioni per le “fondamenta”. È possibile gettare del calcestruzzo o utilizzare fondazioni prefabbricate, come la nostra fondazione prefabbricata in acciaio inox ÖkoFEN.
La pompa di calore dovrebbe essere installata in poche ore. Il lavoro di installazione dipende dall'impianto idraulico previsto. In linea di massima, si possono prevedere 1-3 giorni lavorativi.